I tentativi di conquista
romana della scozia

Scozia
La conquista romana della
Scozia
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Ostelli Scozia
I romani tentarono
a più riprese di sottomettere la Caledonia
(nome che davano all'attuale Scozia). Le
tre principali campagne militari romane,
cominciando con quella di Giulio Agricola
nel 79-83 DC, rivelano una serie di cambiamenti
nella strategia adottata. Tra il 79 e 80
Agricola istituì una catena di fortificazioni
nella valle tra il Forth e Clyde, che era
già stata riconosciuta come una potenziale
linea di frontiera.
Dopo
la sua campagna nell'83 DC i suoi successore, estesero
la catena di strade e forti, ma a sud del parallelo
alla linea diagonale delle Highlands, che si estende
in profondità nella regione di Strathmore.
Il centro di questo complesso fu Inchtuthil, una
fortezza per una intera legione di circa cinquantatre
ettari, sul Tay.
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Entro
un anno, tuttavia, Inchtuthil fu abbandonata
dall'esercito romano che si riposizionò di nuovo
nella naturale linea di difesa dietro il fiume
Earn. La strategia di colonizzazione fu abbandonata
nel 87 DC a favore della costruzione di una barriera
permanente per separare una volta per tutte
la Britannia Romana da una regione considerata poco
strategica e molto ostile.
Questa
fu la logica che portò alla costruzione del Vallo
di Adriano, una formidabile muraglia che doveva
fare da ostacolo insormontabile per le bellicose
tribù della Caledonia. Alta fino a venti metri e
profonda dieci, fu costruita una trentina di anni
più tardi a partire dal 118 e più volte rimaneggiata.
Questo è il più grande lascito dell'Impero Romano
nelle isole britanniche (tra l'altro patrimonio
Unesco dell'Umanità), risultò obsoleto al suo scopo
dopo appena 20 anni dalla sua costruzione.
La
stessa strategia fu adottata costruire un muro più
a nord in una frontiera più naturale, tra i fiumi
Forth e Clyde: il cosiddetto Vallo Antonino, costruito
sul tappeto erboso su una base di massi in arenaria
nel 142-3, si estendeva per trentasette miglia,
piuttosto che sulle ottanta del vallo di Adriano
e i forti erano solo diciotto contro uno per ogni
miglio della precedente fortificazione più a sud.
Questa
volta fu posta maggiore enfasi nelle fortezze costruite
aldilà del muro per proteggere i suoi fianchi, come
quelle di Duntocher sul fianco occidentale e Bertha
suo bordo orientale.
Anche
in questo caso, tutto il sistema difensivo del muro
Antonino fu presto abbandonato, tra il 155 e il
161, poi nuovamente rinnovato, e infine di nuovo
abbandonato come parte di un ritiro strategico definitivo
sul Vallo di Adriano. I romani, che di solito
pianificava attentamente le loro conquiste, in questo
caso si sono dimostrati per lo meno incerti e contradditori
nello loro politica di espansione in queste zone.
L'occupazione romana della parte sud-orientale della
Caledonia, al di là del Forth durò solo cinque anni.
Fino
al 207 DC ci fu una timida politica di contenimento
delle bellicose tribu del nord con modesti tentativi
di pattugliare il territorio.
L'ambiziosa
e costosa campagna condotta dal Settimio Severo
nel 209 che fini con accordi con le tribù aldilà
del Vallo, diede all'imperatore il titolo di 'conquistatore
della Gran Bretagna', ma nessuna conquista fu più
breve di questa.
Poco
dopo il 211, quando Settimio Severo morì a York,
un nuovo e imponente forte a Carpow, vicino a Newburgh
sul lato meridionale di Tay fu abbandonato.
Il
tentativo di creare una zona cuscinetto tra i valli
di Adriano e quello di Antonino fallì di fronte
a quella che era l'opposizione della prima confederazione
dei Pitti a sud del Mounth. Anche se vennere mantenute
delle fortezze romane aldilà del Vallo di Adriano
dopo il 215 queste erano in costante stato di precarietà.
Una
spedizione punitiva verso il nord del muro
di Adriano fu guidata da Costanza Cloro nel 306,
dopodiché Roma si mantenne sulla difensiva per tutto
il terzo e il quarto secolo, basandosi su una combinazione
di strategie di una barriera permanente e piccole
fortezze. Nel 367 il vallo venne superato dalla
popolazione a nord e due anni dopo tutte le fortezze
a nord di esso vennero abbandonate. Nel 400 DC lo
stesso vallo venne abbandonato alla luce delle ripetute
incursioni di via mare di Pitti e Irlandesi nelle
province meridionali della Britannia che facevano
del vallo uno strumento ormai costoso e obsoleto.
I motivi
sul fallimento e l'incapacità da parte romana di
conquistare il nord sono stati oggetto di un acceso
dibattito da parte degli storici. Sembra plausibile
che quando il nord poteva essere conquistato le
priorità improvvise dell'impero furono altre, come
quelle che videro la necessità di inviare truppe
sul Danubio nell'83 DC. Potrebbe essere stato
quello che ha portato a termine l'esperimento di
Agricola
Il
ritiro dopo la morte di Settimio Severo potrebbe
essere dipeso da un difetto di volontà, piuttosto
che una mancanza di capacità militare. Forse, quella
zona non era semplicemente interessante per l'Impero.
Gli
effetti dell'occupazione romana in Scozia tra il
79 e 215 DC sono difficili da misurare. La maggior
parte delle fortificazioni romane sono state probabilmente
ricoperte da altre e rapidamente dimenticate,
ma alcune parti del loro sistema stradale erano
ancora in uso dieci secoli più tardi: Robert Bruce
attese nel 1314 a Stirling l'esercito inglese di
Edoardo II che procedeva nella strada romana denominata
Dere Street (Via Regia) che andava da
Eboracum (York)
in Scozia.
L'impatto
del ritiro romano è stato più sentito laddove la
loro presenza era più concentrata a sud del Forth.
Il suo effetto potrebbe essere stato più duraturo
di quanto si pensi sull'economia tribali e sulla
politica della zona.
Non
solo le fortezze e gli accampamenti romani furono
abbandonati: entro cinquanta anni il sito romano
di Traprain Law fu abbandonato dalla tribù romanizzata
e alleata dei Votadini. Nel sito di Inchtuthil,
la legione romana lasciò dietro di sé quasi un milione
di chiodi inutilizzati, accuratamente nascosti sotto
il pavimento di un seminario .
Un
altro degli effetti della ritirata romana da queste
zone fu che il commercio d'oltre mare scomparve
probabilmente per secoli, tuttavia abitudini da
lavoro e competenze romane non vennero facilmente
dimenticate.
Ancora più difficile è valutare l'eredità del cristianesimo
romano. .
Rotte
marine verso la Gallia e altre parti del continente
da sud-ovest probabilmente sopravvissero. Quello
che è certo è che alla ritirata romana in Scozia
seguirono un paio di secoli bui, l'inizio del primo
medioevo di cui si sa ben poco.
I
massi del Vallo di Adriano furono usati per ogni
genere di altra costruzione nella zona fino al
XX secolo.